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Che succede se si dice no a taglio stipendi? Ecco la risposta

30/03/2020 10:29

Che succede se si dice no a taglio stipendi? Ecco la risposta |  Sport e Vai

E se un calciatore non accettasse il taglio dello stipendio cui, prima o poi, ricorreranno tutti i club? Cosa succede lo spiega al Corriere dello Sport  Luca Ferrari, avvocato specialista in diritto sportivo, a capo della sezione sportiva di Withersworldwide, studio legale di respiro internazionale che ha tra i suoi assistiti Jürgen Klopp a Nole Djokovic: "Bene fanno i calciatori ad accettare riduzioni dello stipendio, perché in questo modo contribuiscono a salvaguardare l’equilibrio economico e in certi casi la sopravvivenza stessa del club. Quando la sostenibilità economica di un settore è messa alla prova, tutti devono fare la loro parte. E bisogna dire che la Juventus anche in questo caso ha mostrato la sua leadership. Ma deve trattarsi di un accordo, di un atto volontario. Altrimenti non va bene. Si è molto parlato di questo taglio come una scelta non solo “obbligata” moralmente o razionalmente, ma anche inevitabile, per un supposto ed invocato intervento impositivo del Governo. A mio avviso, questa “minaccia” non regge. Da un lato c’è il diritto del datore di lavoro di applicare la misura disposta dallo Stato, dall’altro il dipendente che ha alternative (che è richiesto) deve poter esercitare il diritto costituzionale di libera iniziativa economica, svincolandosi e affidandosi al mercato. Pertanto, non vedo come si possa impedire per legge al calciatore di recedere per giusta causa dal contratto e trasferirsi ad altro club, in Italia o all’estero, una volta che il proprio club lo abbia informato di averlo messo in “cassa integrazione” al 70% dello stipendio". 


Tags: juventus contratto stipendio

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