Champions, Ferreyra tra fughe, riapparizioni e gol

In Champions ha sempre fatto bene e ne sanno qualcosa Napoli e Roma, a cui ha fatto gol nella scorsa edizione della coppa più importante. Questa volta, però, Facundo Ferreyra ha davvero l'occasione di dimostrare di essere un campione vero e non soltanto una stellina in grado di brillare magari soltanto in qualche campionato minore. A 27 anni suonati, il centravanti argentino è nel pieno della maturità tecnica e tattica ed è su di lui che ripongono grandi speranze i tifosi del Benfica per affondare la corazzata Bayern nel primo incontro della fase a gironi. La storia di Facundo ha alimentato la fama di “loco”, di pazzerello, che si porta dietro da tempo. Classe 1991, è cresciuto nel fertile vivaio nel Banfield – la squadra di Javier Zanetti e Julio Cruz - ma è esploso nella stagione 2012-13, quando ha messo a segno 16 gol con la maglia del Velez. Passato allo Shaktar Donetks di Lucescu, ha fatto fatica inizialmente ad ambientarsi nella fredda Ucraina. Dopo un'amichevole contro la Francia ha dato addirittura vita a una fuga che lo ha portato al Newcastle, dove però in un anno non è mai riuscito a scendere in campo neppure per un minuto. Tornato da figliol prodigo a Donetsk, è esploso con l'arrivo in panchina di Paulo Fonseca, sotto la cui gestione ha messo a segno 34 reti in due stagioni. Soprannominato El Chucky, in estate è riuscito (finalmente) a liberarsi dallo Shaktar ed è stato anche vicino al trasferimento in Italia. Lo volevano Torino e Samp, poi l'ha spuntata il Benfica. In passato era stato vicinissimo al passaggio alla Fiorentina, all'Atalanta e soprattutto al Genoa, che nel 2015 strappò una mezza opzione su di lui, poi non esercitata. Il passaporto italiano lo rende appetibile per molte squadre di A, ma per ora nei suoi pensieri c'è solo l'esaltante avventura al Benfica. E la grande sfida al Bayern.