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Caos Serbia-Albania, De Biasi: Picchiati anche dal servizio d’ordine

15/10/2014 09:36

Caos Serbia-Albania, De Biasi: Picchiati anche dal servizio d’ordine |  Sport e Vai

Doveva essere una partita valida per Euro2016 e non un remake della guerra dei Balcani ma in Serbia-Albania è successo di tutto ieri sera a Belgrado. Fumogeni, petardi e financo un drone con una bandiera albanese che recitava “Kosovo autoctono”. E’ stata la scintilla che ha fatto degenerare una gara già nata sotto l’insegna del nervosismo. Il difensore serbo Mitrovic è riuscito ad afferrare l'oggetto e lo ha scagliato via. Ma il gesto non è stato gradito dai giocatori albanesi, e da lì è nata una rissa in campo, che ha visto anche l’ingresso sul terreno di gioco di tifosi muniti di seggiolini, costringendo l’arbitro a sospendere il match al 41’ sullo 0-0. La baraonda è proseguita nel post-partita e il ct albanese Gianni De Biasi, al rientro in Albania, ha raccontato la sua versione alla Gazzetta: “Siamo reduci da un'esperienza traumatica. È successo quello che non pensavamo potesse succedere. Stavamo giocando bene. Purtroppo non siamo riusciti a terminare la partita dopo che i tifosi hanno invaso il campo. Quello che è successo con i tifosi entrati sul campo è la cosa più incredibile che poteva succedere. È stata una situazione di grande pericolo". Quattro dei suoi giocatori hanno subito lesioni "non solo dall'aggressione dei tifosi, ma sono stati colpiti anche dal servizio d'ordine, un fatto di una gravità incredibile, l'impianto di Belgrado era inadeguato per quel tipo di partita". All'aeroporto di Tirana c'erano almeno 5 mila tifosi, molti giunti anche dal Kosovo, ad accogliere i giocatori che sono sbarcati attorno alle 3.30 del mattino.

Stefano Grandi


Tags: serbia fumogeni de biasi albania kosovo drone

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