Canè: Su Koulibaly e Lukaku non c'è razzismo, ve lo dico io

Si dice che Achille Lauro lo prese al Napoli perchè potesse spaventare gli avversari ("è così nero che si metteranno paura") ma lui nega ( Questa storia è frutto della fantasia dei napoletani. Ma l’ho sempre accettata, mi sono adattato completamente al loro modo di pensare e di vivere”), Faustinho Canè, ex ala del Napoli, parla di razzismo intervistato da Il Giornale ("Certo, allora a Napoli di neri se ne vedevano pochi e ricordo i ragazzini al Vomero che mi dicevano, quasi con curiosità, nero, nero, nero… E io rispondevo bianco, bianco, bianco e tutti a ridere”) ed anche se pure lui ai tempi in cui allenava la Puteolana riteneva di essere discriminato perchè nero ("Ma Non ho mai avuto di questi problemi. Le offese per il colore della pelle le fanno persino ai gialli. E pensi le discriminazioni che hanno subito gli ebrei. Eppure non mi risulta che fossero neri…”.) il brasiliano assicura che nei recenti casi di buuu su Koulibaly e Lukaku non c'è razzismo: “Non credo che si tratti di razzismo. L’ho già detto quando c’è stato il caso Koulibaly. Il razzismo è discriminazione, queste sono offese, anche se volgari, è voler innervosire l’avversario, voler disturbare le società. Non sanno come insultarti e allora ti gridano negro. Ma io venivo da un paese dove le differenze razziali si sentivano ancora. Noi neri eravamo la maggioranza, ma certo eravamo anche la parte più povera. Pensi che c’erano ancora dei club calcistici, come la Fluminense, dove giocavano due o tre campioni di colore ma non erano ancora ammessi alla vita sociale del club. Uno di questi era addirittura Didì, che tra l’altro era sposato con una bionda bellissima che si è poi data da fare parecchio per far cadere queste barriere e far accogliere il marito in pieno”.