Calendari da rifare? Ma forse per il Napoli non poteva andar meglio

Quanto Maurizio Sarri sia polemico nei confronti dei calendari della Lega e dell'organizzazione internazionale si sa da sempre, dalle sue prime intemerate uscite a contestare la “disarmonizzazione” che non gli consente di allenare come vorrebbe. Ieri l'ultima di una lunga serie di uscite rabbiose. Una delle prime cose che ha voluto sottolineare alla vigilia della gara col City non è stata l'importanza della gara di Champions, né i ringraziamenti a Guardiola per la stima manifestata. In primo piano c'era la polemica: “rappresentiamo l'Italia su un campo importante, ma ci hanno fatto giocare pochi giorni fa con la Roma e poi subito con l'Inter uno scontro diretto. Anche per l'ultima giornata che per noi sarà decisiva c'è Napoli-Juventus mentre loro probabilmente possono passare prima, questo evidenzia quanto siano inadatti in Lega”. Era successo già e succederà ancora. Eppure, anche se qualche stortura nell'organizzazione dei calendari c'è stata (Roma-Napoli non doveva giocarsi di sabato sera) paradossalmente un simile tour de force potrebbe giovare agli azzurri. Perchè? Per un motivo semplice: il Napoli attuale è nelle migliori condizioni fisiche, atletiche e mentali possibili. Entusiasmo e fiato, frutto anche della preparazione anticipata per i preliminari di Champions e della voglia matta della squadra di partire a razzo. Una sola partita sbagliata, quella con lo Shakhtar in Ucraina, poi tante imprese. L'ultima, quella dell'Olimpico, ha strappato applausi a tutti. Ma sarà possibile vedere sempre il Napoli a questi ritmi? Difficile, specie se i migliori giocano sempre. Allora meglio affrontare tutte le squadre più forti adesso che dopo, quando – prima o poi ed è inevitabile – ci sarà un calo atletico. Ora questo Napoli ha la sfrontatezza ma anche la forza fisica di andarsela a giocare con chiunque, compreso il City di stasera al di là di come andrà a finire. E se i big-match di campionato vengono adesso forse è un bene. Per come sta il Napoli oggi meglio affrontare al top della forma.

Stefano Grandi