Calciomercato Napoli, De Laurentiis: Reina tra i migliori 3 al mondo

Tra gli obiettivi sul calciomercato del Napoli c’è anche il tentativo di confermare Reina tra i pali. Il futuro del portiere spagnolo è argomento di dibattiti quotidiani, lui si è speso in più di una circostanza per ribadire il suo amore per i colori azzurri ma ha anche lanciato messaggi precisi sulla necessità di abbracciare un progetto lungo e importante. A fine anno tornerà al Liverpool dopo il prestito ma per riscattarlo definitivamente c’è una clausola rescissoria di 4 milioni di euro. Cifra che il Napoli è disposto a spendere, ma oltre alla concorrenza di Barcellona e altri club spagnoli bisogna fare i conti con l’ingaggio del portiere, che supera i 3,5 milioni a stagione. Se Reina decidesse di ridursi lo stipendio il club partenopeo è pronto a offrirgli un triennale. Belle parole nei suoi confronti le ha spese anche De Laurentiis, intervenuto a Radio Goal su Radio Kiss Kiss: “Si parla sempre troppo poco dei portieri, tutte le parate che fanno sono come dei gol. Loro hanno lo stesso valore degli attaccanti ma non gli si dà il clamore che meriterebbero. Quest’anno abbiamo un poker di portieri straordinari: Reina è tra i 3 migliori portieri del mondo, Rafael è stato apprezzato ed osannato da tutti, l’abbiamo salutato con le lacrime dopo l’infortunio e  mi auguro che a giugno possa tornare, poi c’è Colombo che è squisito, Andujar che abbiamo lasciato in prestito al Catania è egualmente molto forte”. Anche per Benitez valanghe di complimenti: “Ha preso un’eredità dimezzata, tanti giocatori sono andati via e 13 nuovi sono venuti, stiamo facendo risultati importanti, cosa vogliamo pretendere da questo signore che ci sta insegnando una cosa importante: per giocare in Europa non possiamo giocare col 3-5-2. Benitez mi ha spiegato anche che il 4-2-3-1 è il modo migliore per confrontarsi nelle coppe, non cambierà modulo l’anno prossimo”. Giovedì torna l’Europa League, manifestazione che De Laurentiis non ha mai apprezzato: “Mi interessa solo perché è un prosieguo della Champions ma andrebbe abolita, se pensate che ci sono 300 milioni per l’Europa League e 1,5 miliardi per la Champions capite che squilibrio c’è. Meglio fare un campionato europeo capace di fatturare 2 miliardi, perché si può aumentare di un buon 30% i fondi messi a disposizione dall’Uefa. Facile fare il bello con i soldi degli altri, lo stesso discorso che vale per le nazionali che si fanno belle con i giocatori dei club. Andrebbe fatto un discorso diverso: è vero che l’Eca sta facendo molto e si vuol far riconoscere da Fifa e Uefa benefici di cui i club non usufruivano prima ma è ancora poco. Blatter e Platini dovrebbero sedersi a tavolino con i proprietari dei club per stabilire che i campionati devono essere tutti a 16 squadre per calendarizzare meglio gli impegni. Se siamo la stessa famiglia non possono esserci monarchi, la monarchia ha fatto il suo tempo, ora c’è la democrazia”.

Stefano Grandi