Calcio, Ibra: Non prenderei Hoeness come consulente fiscale

Ci mette una pietra su con ironia Zlatan Ibrahimovic in merito alla polemica a distanza con il Bayern, dopo le sue “sparate” contro Guardiola. Il ds tedesco Hoeness aveva preso le parti del tecnico basco (definito dallo svedese “uno zero umanamente, senza attributi”) accusando Ibra di essere la rovina dei club dove è andato. In un’intervista all’Equipe il bomber del Psg replica così: “La sola cosa che posso dire è che non prenderei questo Whyness, o come si chiama, Hoeness, come consulente finanziario”. Nell’intervista l’attaccante assicura di voler rispettare il contratto recentemente prolungato con il club parigino: “La mia convinzione è quella di rimanere fino alla scadenza. Il Psg potrebbe essere la mia ultima squadra o comunque quella dove ho giocato il maggior numero di anni. Se la mia condizione fisica me lo consentirà, a fine contratto potrei essere tentato da un’avventura fuori dall’Europa”. Dopo aver ribadito che la coesistenza con Cavani non è un problema (“che segni io o che segni lui non è importante, basta che si faccia gol”) Ibra ha smentito gli attriti con il tecnico Blanc: “Ho letto su un quotidiano svedese che avrei avuto una lite con lui e che non ci rivolgeremmo la parola ma sono tutte fesserie, come al solito. Abbiamo un rapporto normale, parliamo di quello che riteniamo essere importante”. Si tocca il tasto del gioco duro, Ibra risponde alle critiche del giocatore del Tolosa Abdennour (“ma avete idea di cosa mi ha combinato durante tutto il match?”) ed aggiunge: “Quando sono nervoso ho delle reazioni che possono sembrare negative ma fanno parte del mio modo d’essere e di comunicare”. Lo svedese si dichiara “profondamente innamorato del calcio” e dice: “So che conta soprattutto il risultato ma quando ci arrivi attraverso l’estetica è il massimo, la perfezione”.

Stefano Grandi