24/10/2017 14:59
O la Champions o addio pallone. Non cambia idea Gigi Buffon che, intervistato da Sky, ribadisce l'intenzione di chiudere la carriera a fine stagione: “Sono abbastanza convinto delle scelte che prendo, non ho paura del futuro e di quella che potrà essere la mia vita, non mi cambierebbe nulla fare un anno in più o fare due anni in più. Penso che non tolga nulla e non aggiunga nulla a quello che ho già fatto. E come tutte le cose cerco il senso. L'unico senso potrebbe darlo se si vincesse la Champions, allora puoi dire, per cercare di vincere l'intercontinentale: magari Szczesny una partita me la farà fare, non lo so. Però credo che con un portiere come lui dietro sia normale che dal prossimo anno io mi faccia da parte". Ieri era a Londra, premiato ai Fifa Awards: “Più che commosso ero soddisfatto, ero felice e ero orgoglioso di ricevere un riconoscimento per nulla scontato. Un riconoscimento penso anche meritato per quanto fatto. C'era una congestione e un mix di emozioni che poche volte ho provato, se non avessi dietro un club così importante e dei compagni e una squadra così forte non sarei mai potuto arrivare lì”. Buffon dice la sua anche sull'ondata antisemita che si vede anche nel mondo del calcio: "La ricetta è fare quello che si sta facendo con i media, anche adesso cioè stigmatizzare, mettere in piedi delle iniziative affinché le sensibilità e in questo caso del popolo italiano aumenti. Ma credo che al di là tutto sia una questione, un problema culturale e di conoscenza, perché poi è innegabile che quando si tocca con mano, quindi vuol dire far conoscere la verità dei fatti, la verità della storia e di ciò che è accaduto l'umanità che è in noi non può rimanere indifferente di fronte a determinate tragedie e a determinati scempi. Io penso che queste esternazioni e manifestazioni xenofobe siano frutto di una poca conoscenza di ciò che ha detto la storia".