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Bonucci non vuole scudetti di plastica e racconta la sua verità sul Milan

07/06/2020 08:48

Bonucci non vuole scudetti di plastica e racconta la sua verità sul Milan |  Sport e Vai

"Io spero che si arrivi alla fine normale del campionato. Se non fosse così nascerebbero un sacco di storie, polemiche, ricorsi... Io non sono favorevole ad altre ipotesi. Se ci si ferma, meglio finirla lì e non assegnare nulla. Speriamo di arrivare al 2 agosto e decretare un vincitore. Sperando sia la Juve...". Leonardo Bonucci non vuole scudetti di cartone nè tricolori figli di algoritmi. Il difensore bianconero parla alla Gazzetta, elogia la Lazio ("In questo campionato ci ha tolto un trofeo, è una bella squadra, Inzaghi è un grande allenatore. Ma adesso, dopo questa inattività, è difficile fare previsioni. Magari chi era in forma prima della pausa ora non lo è più, o viceversa") e pensa di avere un piccolo vantaggio alla ripresa: "Noi abbiamo avuto la fortuna di giocare con l’Inter nelle condizioni con le quali si ripartirà. Certo è anomalo. Il tifo è un elemento del calcio. Pesa sulla concentrazione, sulle reazioni emotive dei giocatori. Le risorse mentali delle quali parlavo sono queste. Bisognerà supplire dentro di noi a quello che mancherà, fuori di noi". Poi tracciale differenze tra Sarri e Allegri: "Sono evidenti. Allegri è bravissimo a gestire lo spogliatoio, i momenti più difficili di una stagione, a far capire alla squadra come gestire il tempo di un match. Lui, nei suoi cinque anni, in questo è stato un maestro. Sarri è un meticoloso, appassionato di tattica, a cui piace far giocare bene la squadra. Ha imparato anche lui, in questi mesi di Juve, cosa significa stare nel mondo bianconero, in cui, per l’esposizione, non viene mai perdonato nulla. Da quando è con noi ho visto una crescita importante. È uno che vuole migliorare. Come voglio migliorare io, capendo il suo calcio. Che è originale, diverso da quelli che ho conosciuto prima". Inevitabile parlare dell'esperienza al Milan: "Sì, fu un anno difficile per me. Sia a livello personale che lavorativo. C’erano stati screzi e io, alla fine, specie dopo la sconfitta in Champions, ho preso una decisione poco lucida. Però devo dire che quella scelta, che certo mi ha condizionato la carriera, mi ha migliorato come uomo. Quei mesi al Milan mi hanno consentito di guardarmi dentro e capire che il mio posto era nella Juventus, in questa che sento come la mia famiglia. Ho conosciuto al Milan persone belle, prima tra queste Rino Gattuso. È stato un anno difficile. Ma non inutile. Al termine del quale sono stato molto contento di tornare a casa". Infine l'attaccante più rognoso ("dico Zapata. È grande, spigoloso, ha potenza, è rapido. Quando lo affronto ho un pensiero in più. I grandi giocatori colpiscono appena perdi concentrazione. Lo vedo in allenamento con Ronaldo, Dybala, Higuain, Douglas Costa. Appena sei meno presente, ti fulminano") e quello con cui avrebbe voluto giocare: "Ibrahimovic. Mi sarebbe molto piaciuto giocare con lui. È un leader, ha personalità, è forte. Sarebbe stato bello affrontarsi in allenamento. Ha una faccia da duro, ma è una persona buona. In campo i giocatori che hanno carattere, che sono sempre animati dalla voglia di vincere ti regalano stimoli unici. Ed è quello che cerco, sempre. Stimoli, per migliorare".


Tags: bonucci gattuso sarri

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