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Bianchi: Quello di Sarri è un addio ma basta liti e screzi e niente lamenti

07/05/2018 09:43

Bianchi: Quello di Sarri è un addio ma basta liti e screzi e niente lamenti |  Sport e Vai

“Pensavo fosse l'anno buono per il Napoli, non mi aspettavo questo epilogo”. Il tecnico del primo scudetto del Napoli, Ottavio Bianchi, analizza il finale di stagione ospite di “Radio anch'io sport” su Radio1: “Penso che quello di Sarri sia stato un addio, spero però non si verifichino le solite pantomime, hanno lavorato bene in questi anni Sarri e De Laurentiis e non vedo perchè debbano lasciarsi con degli screzi. Una stretta di mano e il calcio va avanti, non mi piace sentire che la colpa sia di questo o di quell'altro. La maturità è anche questa: riuscire a trovare la consapevolezza di essere una grande senza lamentarsi troppo”. Dare continuità al progetto o cambiare? Questo il dilemma: “Il lavoro di Sarri è stato ottimo e se l'ambiente e il rapporto tra i due è ottimale lo continuerei per andare avanti e raggiungere l'obiettivo, se però ci sono piccoli screzi già ora penso che la cosa migliore sia separarsi”. Le coppe sono state il punto debole della gestione Sarri: “Mi stupisce positivamente che all'epoca mia fui scorticato vivo per essere uscito dalla coppa campioni, ora c'è un consenso popolare pur non avendo vinto niente. Vicini come sono stati quest'anno a vincere lo scudetto sarà difficile da rivedere, il Napoli era fuori da tutte le competizioni e poteva pensare solo al campionato, invece l'ha spuntata la Juve che pure non ha giocato benissimo. Ci sarà un perchè non si è riusciti ad avere la stessa brillantezza per vincere il campionato”. La debolezza del Napoli è stata probabilmente mentale: “La mia preoccupazione maggiore quando ero a Napoli, sia quando giocavo che dopo, era che pur avendo tanti campioni in squadra c'era una fragilità psicologica: vincevi contro una grande, ti crogiolavi e perdevi con le piccole. Quando sono tornato da allenatore la mia preoccupazione era di non far calare la tensione quando vincevi. Quest'anno dopo la vittoria con la Juve c'erano 15mila persone che già festeggiavano lo scudetto, ma nello sport si festeggia quando si è tagliato il traguardo. Il problema è che a Napoli, dove non sei abituato a vincere, ogni situazione può essere enfatizzata. Quest'anno la fragilità di vedere la Juve vincere il giorno prima c'è stata, se vuoi vincere veramente deve essere una carica in più. Sono tutte piccole cose, come anche le polemiche sugli arbitri”. Le critiche a De Laurentiis sono una costante: “Ai miei tempi c'era sempre Bianchi sotto tiro, molto meno Ferlaino”.


 


Tags: napoli Bianchi sarri

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