Bernardeschi arma in più nel momento-clou, la cura-Allegri ha funzionato

Prima di lui era toccato a tanti nuovi arrivi: dallo stesso Dybala ai vari Dani Alves, Alex Sandro, Matuidi e Douglas Costa. A scuola di Juventus per un po' prima di essere lanciato senza paura nella mischia. E con Bernardeschi è andata alla stessa maniera. Inserimento graduale, tanta panchina, qualche spezzone e poi il boom. La cura-Allegri ha funzionato per l'ex viola, che ha castigato proprio la sua vecchia squadra sotto gli occhi di quei tifosi che fino all'anno scorso lo osannavano. E' la legge-Juve, quella che chiede a tutti di entrare in gruppo in punta di piedi, senza fare capricci, senza protestare. Chi alza la voce, viene messo da parte, chi accetta le regole prima o poi – se ha talento – sarà premiato. Allegri sta vincendo anche questa sfida, quella di fare di Bernardeschi un giocatore importante per questa squadra, come ha spiegato dopo il successo di Firenze: “è cresciuto indipendentemente da questa partita. Per lui non era facile ritornare a Firenze, nei posti dove è cresciuto dall'età di 9 anni fino a quest'anno, e ha giocato una partita di personalità, concreta. Sotto quel punto di vista, Federico è cresciuto molto oltretutto ha fatto un gol importante. Ha capito come bisogna stare alla Juventus, un club con dna unico. Ci vuole voglia e determinazione per nuove vittorie, quelle vecchie passano”. E che sia maturato il Federico bianconero lo dimostra la personalità vista in quel campo che era suo e le parole nel post-partita: “Un professionista fa delle scelte e deve portarle avanti, poi chiaramente c'è chi è a favore e chi è contro. Credo che tante cose andrebbero evitate, ma questo fa parte del calcio. E' normale, ci sono tifoserie e tifoserie. Io faccio parte della squadra Juventus e porto rispetto ai miei tifosi. Non ho fatto niente di male, anzi sono stato rispettoso nei confronti di tutti. Io ringrazierò sempre la società Fiorentina perchè mi ha fatto crescere e mi ha fatto maturare, ed è anche merito loro se sono arrivato alla Juventus. La riconoscenze nei confronti della società non mancherà mai. Non credo di aver mancato di rispetto a nessuno, io sono un professionista e come tale ho fatto delle scelte, c'è chi le accetta e chi no. Ma io dovevo rispetto ai miei attuali tifosi".

Stefano Grandi