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Benitez: Tutta la verità sul mio Napoli, cosa serviva e dove arriverà ora

28/10/2017 09:24

Benitez: Tutta la verità sul mio Napoli, cosa serviva e dove arriverà ora |  Sport e Vai

Le verità di Rafa. Due anni e mezzo dopo il suo addio al Napoli Benitez racconta tutto in un'ampia intervista a La Repubblica. Oggi il tecnico spagnolo allena il Newcastle ma fa un salto indietro e dice: “Le mie soddisfazioni me le sono tolte anche in Italia. All’Inter ho vinto due titoli in soli sei mesi e poi ne ho conquistati altrettanti con il Napoli. Sono dei periodi di cui ho un ottimo ricordo e che non rinnego, ma di cui non posso dire di avere grande nostalgia, che al massimo posso provare per la mia Spagna”. Nel 2015 Benitez ha lasciato l’Italia, per sposare il progetto del Real: “Dal Napoli comunque sarei andato via anche senza la chiamata del Madrid - ha spiegato - Per lavorare insieme e farlo bene bisogna essere tutti convinti al 100%. Era il momento giusto per cambiare”. A proposito di Napoli, Benitez racconta: “Porto con me il legame con la città, prima di tutto. Napoli è simile alla Spagna, dall’architettura al modo di vivere. Mi sono sentito subito a casa. E anche in campo abbiamo lavorato bene, soprattutto durante la prima stagione. Il risultato della seconda fu compromesso da un rigore sbagliato nell’ultima sfida, che ci fece scivolare dal terzo al quinto posto”. Chiarisce: “Il vero errore era stato già compiuto a monte però, sul mercato. Bastava prendere un giocatore, anzi trattenerlo. Mi riferisco al nostro portiere, che era anche il leader della squadra. Pure in questo caso i fatti mi hanno dato ragione: Reina è ritornato in maglia azzurra e sta facendo di nuovo la differenza”. Con il portiere spagnolo ancora qualche chiamata: “Sono rimasto in contatto con parecchi giocatori e pure con qualche dipendente del Napoli. So che cosa fanno, mi tengo informato”, ha continuato Benitez. "Il Napoli ha grande convinzione, Sarri ha aggiunto solidità". Il Napoli di oggi, rispetto a quello del 2015, ha subito una netta rivoluzione in fatto di giocatori e, soprattutto, di gioco. “Sono rimasto un tifoso del Napoli e appena posso lo guardo alla tv. Ho seguito le ultime partite con la Roma, il Manchester City e l’Inter. Mi piace soprattutto vedere i progressi dei tanti giocatori che c’erano già con me e continuano a scendere in campo con la stessa mentalità offensiva. Ora hanno una convinzione nei loro mezzi molto maggiore, visto che ormai vivono in Italia da tanti anni e si sono ambientati meglio”. Con Sarri la musica è cambiata, ma Benitez difende con i denti il suo lavoro: “Anche con me la squadra segnava tanti gol, mentre in difesa ci mancava qualcosa e soprattutto nella seconda stagione pagammo a caro prezzo alcuni errori individuali. Sarri ha lavorato parecchio sulla solidità del reparto arretrato e lo ha fatto molto bene, agevolato pure dall’affiatamento di giocatori come Albiol, Koulibaly e Ghoulam, che ormai si conoscono a memoria. L’esperienza è un bel vantaggio. E anche avere Reina alle spalle”. Chi manca, oggi, è Gonzalo Higuain, passato alla Juventus ormai due stagioni fa: “Se me lo aspettavo? La scelta di Gonzalo mi ha stupito ed effettivamente è stata un po’ strana, per la rivalità che c’è tra le due squadre e pure tra le città. Ma è stata una sua decisione e io devo rispettarla: non importa se mi sia piaciuta o no”. Un pensiero poi per Sarri: “È un bravo allenatore e nel Napoli ha trovato la squadra giusta per fare quello che aveva in mente. Sta lavorando molto sulla difesa e sul pressing alto, che nella serie A si possono fare e in altri campionati no, per esempio in quello inglese. Si sono viste le difficoltà della difesa azzurra contro il City, in una partita giocata su ritmi diversi…”. Una battuta sullo scudetto: “Può essere l’anno giusto. Ma sarà una lunga corsa e vincerà chi avrà più resistenza”. In corsa anche l’Inter, esperienza di cui Benitez non ha ottimi ricordi: “A Milano il feeling non è mai sbocciato.  La ricordo come una città più dispersiva e non ho avuto quasi mai l’opportunità di girarla. Abitavo fuori e la squadra in campionato non stava facendo bene. L’Inter aveva in organico 12 giocatori oltre i trent’anni e c’era bisogno di cambiare, ma le mie richieste rimasero inascoltate da Moratti. Dopo la rivoluzione l’hanno fatta, però: quando io ero già andato via. Adesso, con i cinesi, possono lottare contro Juventus e Napoli”.


 


 


Tags: napoli benitez sarri

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