Benevento in ritiro a Roma, Baroni si gioca quasi tutto con l'Inter

Sarà un Benevento arrabbiato quello che troverà l'Inter domenica pomeriggio. Un solo gol fatto, il primo in assoluto a Genova con Ciciretti e che aveva illuso tutti, sedici subiti e 0 punti dopo sei giornate. Le Streghe non sono ancora tornate, da quelle parti. Il tecnico Baroni continua a incassare la fiducia della società ma rischia grosso. Complice anche la sosta, un nuovo ko potrebbe segnare il suo destino anche se il presidente Vigorito, parlando in tv, dice: “Mi sono posto la domanda se il problema fosse lui. Onestamente non ho questa soluzione. Adesso dobbiamo azzerare le sei partite, prendere il gruppo e andare in ritiro. Ricordo che quando lo scorso anno c'è stato un momento di crisi profonda non sono stato più bravo degli altri a non esonerarlo. Poi mi feci una domanda: siamo nei play off e questo allenatore non ha avuto un organico da serie A perché, onestamente, non credevo che la rosa dello scorso anno fosse da promozione. Il nostro tecnico sta bene con il gruppo e quest'ultimo reagiva e reagisce bene. La coerenza ci ha dato gloria”. Per Vigorito gli alibi non mancano: “Purtroppo la squadra che ha in mente Baroni non è mai scesa in campo, a causa di infortuni e altro. Subito dopo la fine del mercato ben sette calciatori sono stati convocati in nazionale. Sul mercato non abbiamo guardato al portafoglio, come sempre. Il mister ci ha chiesto per prima cosa il portiere. Cragno è del Cagliari, anche se avessi presentato una offerta. La scelta è ricaduta su Belec, un ottimo elemento che è in ottica nazionale e ha fatto anche la riserva ad Handanovic. L'attacco? Il costo di Coda è stato di tre milioni di euro, a fronte dei sedici chiesti dal Napoli per Pavoletti. Siccome dovevamo costruire una squadra ci siamo fatti due conti. Quest'anno abbiamo preferito acquistare a titolo definitivo, in modo da costruire un ottimo telaio e dare futuro al Benevento”. Vigorito prova ad essere ottimista e conclude così: “Dopo sei partite disastrose siamo a tre punti dalla salvezza. Sono certo che se ci mettiamo con la testa e con il pensiero, senza cercare i colpevoli ma le soluzioni per aiutare chi sta in difficoltà, potremmo risollevarci. Questa è una macchina che funziona. Dobbiamo essere tutti uniti. La nostra tifoseria sostiene la squadra: a Napoli sono andato ad applaudirla perché ha dimostrato di essere grande. Dobbiamo costruire le cose con calma”.