Barcellona, Martino: "Falso che ho abolito il possesso palla"

Il possesso palla è croce e delizia del calcio spagnolo e fa sensazione che una squadra come il Barcellona, che del tiki-taka ha fatto un modello di vita e di gioco, anche se non sempre esportabile e non da tutti gradito al cento per cento come ricordava Piquè che aveva parlato di “schiavi del modulo”, possa aver dato l’impressione di cambiare rotta con l’arrivo di Martino. Il tecnico blaugrana ha dovuto quasi difendersi dopo le percentuali più basse di possesso fatte registrare nella gara contro il Rayo: “Non mi sento in difficoltà per il dibattito che si è venuto a creare – ha detto Martino – situazioni come questa sono possibili specie se c’è un tecnico che non è spagnolo o olandese ma a me interessa come sta il gruppo e come gioca la squadra. E io li vedo solidi e tranquilli, quindi sono tranquillo anche io. Per il Barcellona il possesso palla è importante ma bisogna guardare anche gli avversari e tenere in considerazione che è cambiato il tecnico. Il Rayo l’anno scorso è stata la seconda squadra di Spagna nel possesso palla. Io non sono venuto a stravolgere niente: la media di possesso del Barca della passata stagione era del 66% ed ora è del 65,8%. Se per questo 0,2% mi venite a dire che sto cambiando tutto…E se si criticano i lanci lunghi vorrei ricordarvi che qui ha giocato un certo Rafa Marquez, quindi non è che stia facendo cose che da queste parti non si sono viste mai. Chiaro che dobbiamo ancora migliorare, nei secondi tempi contro Ajax e Rayo non siamo stati all’altezza dei primi 45’ ma siamo sulla buona strada”. L’ultima riflessione è su Neymar, difeso da Martino a spada tratta: “Voi misurate il livello di adattamento di un nuovo giocatore solo col parametro del gol: se segna si è ambientato, se non segna no. Invece Neymar sta dando un grande contributo alla manovra ed anche nei recuperi a centrocampo. Non dimentico che ha avuto un’estate pesante, con la Confederations Cup e il successivo passaggio al Barca senza potersi allenare troppo con noi per i tanti viaggi che ha fatto. Si sta adattando molto bene qui e io sono contento delle risposte che sta dando”.