24/05/2022 13:17
Un numero consistente di partite falsate da errori arbitrali che neppure il Var è stato capace di correggere, il ricorso alla tecnologia che varia di partita in partita e di fischietto in fischietto, squadre finite in B o fuori dalla Champions a causa di qualche fischio sbagliato: insomma, è cambiato poco o nulla rispetto al solito, con l'ennesimo campionato segnato da tantissimi errori di marca arbitrale. Eppure, per il presidente dell'Aia Trentalange, si è trattata incredibilmente di una stagione positiva:
"Senza fare trionfalismi, consideriamo la stagione positiva, pur avendo fatto degli errori. Abbiamo uno strumento relativamente giovane come il Var e soprattutto abbiamo tanta voglia di crescere e di confrontarci. Questa non è retorica: erano anni che non si verificava una situazione così complicata a livello agonistico, con la serie A conclusa all'ultima giornata. Per questo dico che la stagione è positiva dal nostro di vista, perché c'è stato, con coraggio da parte del designatore e di tutte le componenti, un passo indietro delle generazioni più esperte per fare passo ai giovani".
Qualche errore c'è stato ed è impossibile non riconoscerlo, ma per Trentalange si è trattato di peccati veniali dettati dall'inesperienza:
"Quando si dà fiducia ai giovani, è chiaro che bisogna aspettarsi qualche errore dettato dall'inesperienza. Questo ricambio è avvenuto sia a livello di vertice che a livello di base, con grandissima disponibilità da parte degli arbitri di A. Tempo fa si diceva che la serie A era un altro pianeta, oggi si cerca di avere le stesse linee guida a partire dal vertice per finire alla base".