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Anelka: Mai stato antisemita, la quenelle non è un gesto razzista

04/04/2014 15:52

Anelka: Mai stato antisemita, la quenelle non è un gesto razzista |  Sport e Vai

Continua a difendere la sua posizione l’ex attaccante del West Bromwich Nicolas Anelka, squalificato per 5 giornate dalla Fa prima del suo licenziamento dal club inglese a seguito della famigerata esultanza di matrice razzista. La “quenelle” ispirata dal comico Diedonnè è costata cara all’attaccante francese che è tornato sulla vicenda per ribadire la sua innocenza: “La quenelle è stata equivocata, la mia storia parla chiaro non sono mai stato né un razzista né un antisemita e nessuno può pensare il contrario.  Per affermare una cosa del genere servono prove. Non ho mai avuto problemi con la comunità ebraica e francamente penso che ci siano tante domande in questa vicenda a cui è impossibile trovare una risposta. Le persone che hanno scritto di me in queste settimane non conoscono la mia vita”. Anelka poi parla dei suoi rapporti con Diedonne M’bala, il controverso comico francese che ha ribadito più volte come il suo gesto non sia affatto antisemita: “Se prima Dieudonne era un amico per me ora è diventato un fratello. Lui è un comico e non un politico e non capire la differenza di fondo fra questi due ruoli è veramente qualcosa di incredibile. Solo chi ha inventato la quenelle può dire se ha una matrice antisemita o meno e lui non l’ha mai detto. Dato che qualcuno ha fatto la quenelle davanti a una sinagoga non è che automaticamente quel gesto sia diventato razzista in qualunque contesto o situazione. Fatemi capire se questo è il pensiero dominante sulla quenelle allora dobbiamo pensare che tutti i preti sono pedofili e tutti i musulmani sono dei terroristi? Per me è lo stesso principio, quelli che ho fatto sono tutti esempi di luoghi comuni stereotipati ad arte. Se mi dite che la quenelle è un gesto volgare posso capirlo ma non accetto che a quella mia esultanza venga dati significati religiosi. Non sono razzista e tantomeno un antisemita”. Anelka è tornato anche sui tormentati rapporti con l’ex ct della Francia Domenech: “Ho insultato nello spogliatoio un allenatore che già tutto il popolo francese aveva insultato, un allenatore che non ha mai vinto nulla, nemmeno in seconda divisione. Uno che non sa cos'è la vittoria. Rispetto l'uomo, perché penso sia una brava persona, ma non rispetto l'allenatore. Quando vieni allenato da Ancelotti o altri grandi tecnici, è dura farsi guidare da Domench. Gli insulti? Dovessi rifarlo, lo rifarei, perché se lo meritava". L’attaccante ha concluso parlando di un suo possibile nuovo ingaggio: “Ci sono buone possibilità mi vedrete su un campo nuovo".
Stefano Grandi

 


Tags: domenech anelka West Bromwich quenelle diodionne Calcio in Francia

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