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Ancelotti: Perchè non mi capite quando chiedo di fermarsi per i cori?

15/01/2019 11:18

Ancelotti: Perchè non mi capite quando chiedo di fermarsi per i cori? |  Sport e Vai

Ospite dell'università Vanvitelli a margine dell'evento 'Oltre le due Culture' col tema del giorno: “La gestione del gruppo e delle risorse umane in un top club dagli anni Novanta ad oggi” Carlo Ancelotti ha parlato di tutto ma è tornato anche sul tema razzismo. Il tecnico del Napoli ha chiarito una volta di più la sua posizione quando si sentono i buuu dagli spalti: "Purtroppo gli ignoranti e i maleducati continuano ad andare negli stadi e dovrebbero fare un corso di educazione, senso civico e rispetto. Non se ne può più. L'altra sera a Bologna Kean è stato insultato e non ha senso. Insultano Napoli quando Napoli non gioca. Sento dire che Ancelotti non può dire di sospendere le partite, ma giuro che non l'abbiamo mai chiesto. Forse non mi faccio capire. Abbiamo solo detto che quando c'è un insulto territoriale o razziale, ma non solo contro il Napoli, la partita deve fermarsi temporaneamente. Come a Bologna. Magari ci sarà un annuncio e poi dopo la partita ricomincia. Quando piove la partita si ferma temporaneamente? Ecco la stessa cosa per i cori. Nel 2000 ho aspettato dure ore, possiamo aspettare anche dieci minuti per far raffreddare gli animi. Lo so bene che se si sospende la partita 60mila persone devono andar via. Tutto qua". Poi parla del tempo che occorre per ostruire un gruppo vincente: "Non lo so, non è un percorso molto lungo. Mi domando: cos'è un progetto vincente? Vincere lo scudetto? Il Napoli ha costruito un progetto vincente perché in dodici anni dalla Serie C è stabilmente in Champions con bilanci a posto, società sana, giocatori promettenti e importanti. Questo, ad esempio, è un progetto vincente. Magari mi domando: quanto tempo ci vuole per vincere? Impossibile dirlo. La vittoria è legata a piccolissimi dettagli. Dico che il Napoli è un gruppo vincente e che può vincere. In quanto tempo non lo so, ma non c'è da aspettare tanto. La squadra mi sembra forte, abbiamo investito bene in questi anni. Il gruppo è giovane, sano, e c'è intenzione di investire ancora". Gli chiedono se ha mai avuto giocatori che hanno remato contro: "Una volta c'era un giocatore che quando parlavo 'giocava' col cappotto. In realtà non penso di aver trovato giocatori che remano contro. Piuttosto è difficile andare d'accordo con tutti. Chi va in panchina vuole giocare, non basta guardagnare tanto. Questo è un aspetto particolare. Ma nessuno può remare contro perché il calcio è un gioco di squadra: se remi contro un allenatore remi contro i tuoi compagni e di solito, tra di loro, il rapporto è di grande amicizia. Chi non gioca perde motivazione e abbassa l'intensità dell'allenamento. Su venti giocatori dieci non giocano e non possono essere demotivati. Questo è un aspetto molto delicato. Quando no giocavo, un allenatore mi diceva: tranquillo, presto toccherà a te. Poi dopo tre gare in panchina è ovvio anche mandarlo a quel paese. Spesso, piuttosto che dire cose non vere, è meglio non dire nulla, perché altrimenti si perde credibilità. A volte, però, la verità va mascherata. Ad un calciatore non puoi neanche dire: gioca quello perché èpiù bravo di te. Il turnover è molto importante sotto l'aspetto psicologico più che fisico". Ancelotti parla anche del segreto per gestire le prime donne:"Bisogna chiarire un punto. Cosa si intende per prima donna? Un esempio: per tutti CR7 è una prima donna, ma nello spogliatoio non lo è mai stato. Lo è per i media, per la stampa. Ronaldo è trattato come gli altri. Poi, ovvio, ci sono giocatori con le proprie caratteristiche: chi è più egoista, chi più determinato, allora un allenatore deve cercare di mantenere un equilibrio spiegando all'egoista che l'altruismo è importante, e viceversa. Nel complesso non è una cosa complicata. In generale i più bravi non sono bravi per caso. Oggi il calciatore di talento, dato dalla natura, ha anche grande personalità. Posso fare l'esempio di Ronaldo, Ibrahimovic, Beckham. Oggi c'è maggior professionalità rispetto a trent'anni fa. Ecco perché a sessant'anni ho problemi alla schiena, alle ginocchia etc. Lo sport fa bene? Ad alto livello no (ride, ndr). Ma oggi anche nel campo della medicina sono stati fatti passi in avanti notevoli. Come si fa a gestire un giocatore importante che vuole andare via? Si manda via, semplice".


Tags: napoli ancelotti ronaldo

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