Ancelotti: Io, giocatori e club dobbiamo fare tutti di più ma siamo uniti

Nessuna domanda che non sia la partita. Il silenzio stampa del Napoli è solo sospeso, per obblighi Uefa, e Carlo Ancelotti alla vigilia della gara di Champions contro il Liverpool non può spiegare cosa è successo in questi giorni. L'ultima volta che aveva parlato si era detto contrario al ritiro imposto dal club. Da allora il diluvio. Il tecnico azzurro spieta: "Il nostro stato d'animo è legato alla consapevolezza che non stiamo facendo bene e dobbiamo dare di più, ora vogliamo raggiungere il primo obiettivo stagionale che è il passaggio di turno. Ci siamo conquistati la possibilità di riuscirci domani o contro il Genk, la squadra sa che deve fare meglio, la società sa che deve fare meglio, i giocatori sanno che devono fare meglio e siamo tutti coinvolti nel risolvere i problemi che ci sono stati, a partire da domani o dalle prossime partite". In Champions il Napoli è imbattutto, in campionato è un'altra storia: "Ci hanno condizionato troppi pareggi ma sappiamo che in campionato bisogna far meglio. Per tornare a fa risultato c'è mancato un po' di possesso, costruiamo da dietro in maniera lenta e poco precisa, serve più lucidità, più varietà e più velocità". Come si esce da questa situazione: "E' un momento delicato, serve volontà di tutti. Benchè si chiacchieri a vanvera dico che c'è unità d'intenti tra tutti noi e prima o poi se ne esce". Sugli asssenti dice: "Insigne ha provato ieri ma aveva fastidio al gomito, per tagliare anche ogni illazione dico che non poteva giocare, la sua indisponibilità era ed è evidente. Ora devo valutare Fabian e Rui ma tutti quelli che sono qui sono disponibili e motivati". Col Milan la squadra non gli è dispiaciuta: "Era frenata, c'era timore nelle giocate ma non ha fatto male. Sarebbe un problema se lo fossimo anche domani ma non sarà così, è una gara che può dare la svolta alla stagione". Klopp ha detto che Ancelotti non ha bisogno dei suoi consigli: "In verità è uno dei pochi a cui posso chiedere consigli. Lui sa che gli possiamo creare problemi, come è successo già, sarà una gara difficile per noi ma anche stimolante, giocare ad Anfield non capita tutti i giorni e ci vogliamo gustare la partita". Gli vien chiesto se ha mai pensato alle dimissioni: "Quando ci sono aspetti importanti da valutare, come la fiducia di club e giocatori, puoi pensare alle dimissioni, in 30 anni però non ci ho mai pensato, non è mai successa nessuna delle due cose ed anche qui è la stessa cosa. E' una situazione momentanea, poi le problematiche ci sono come in tutti i gruppi, si può andare d'accordo in certi momenti ed in altri no ma l'unità di intenti c'è e quindi ne usciremo". Liverpool evoca anche tanti ricordi, belli e brutti, ma Ancelotti aggiunge: "Servirà grandissima intensità, capacità di tenere il controllo del gioco, l'anno scorso ad esempio ci siamo riusciti solo all'inizio, dobbiamo lasciare a casa timori e preoccupazioni e mettere in campo voglia di fare". Quanto accaduto - leggasi polemiche e multe - potrebbe aver condizionato il gruppo: "C'è un ambiente esterno e uno interno e quello interno è concentrato sulla gara, se uno a livello psicologico non fosse stato pronto non sarebbe qua. Se la squadra è frenata è perchè non riesce a esprimere il potenziale che ha, non è sciolta, è un cane che si morde la coda, se non hai i risultati ti viene il freno psicologico ma qui - per una serie di ragioni ed anche perchè non è l'ultima spiaggia - potrebbe darci quella spensieratezza per farci rendere al meglio".