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Ancelotti: Ecco perchè faccio tanto turnover e sul mercato vi assicuro che...

26/10/2018 17:37

Ancelotti: Ecco perchè faccio tanto turnover e sul mercato vi assicuro che... |  Sport e Vai

Tutto Ancelotti momento per momento. Il tecnico del Napoli si confessa in un Forum al Mattino e racconta aneddoti e speranze dopo i primi mesi azzurri. E' diventata ormai leggenda la formazione che nessuno indovina più: “Quando decido la formazione? Dipende, a volte è chiara è a volte c'è qualche dubbio ma dopo l'ultimo allenamento di solito è già deciso, anche col Psg era già tutto deciso avevo solo un dubbio sul centravanti”. Domenica c'è la Roma: “A Roma sono stato 8 anni, passando anche periodi di inattività e di infortunio ma mi sono trovato molto bene, sarà un avversario temibile. Ha avuto alti e bassi, ha cambiato molto soprattutto a centrocampo, ha tanti giovani, ha perso Nainggolan e Strootman e c'è bisogno di tempo ma ha tanto potenziale e tanti giocatori di esperienza come Dzeko, che dovremo tenere sotto controllo, sono forti sui calci piazzati. Il nostro è un momento buono e vorremmo mantenerlo”. I margini di crescita però ci sono: “Può crescere come personalità e nei momenti difficili della partita, ci sono momenti in cui bisogna soffrire, sacrificarsi, essere furbi”. Dalla sconfitta con la Juve a oggi una crescita comunque c'è stata: “Prima eravamo più intimoriti dalla qualità dell'avversario, ora gestiamo meglio questo tipo di partite. Se sono convinti delle mie idee le applicano, il segreto è tutto qui”. Come a Parigi dove il pari, sia pur amaro, lascia aperte le possibilità di qualificarsi in un gruppo terribile: “Il girone resta difficile, sarebbe stato più semplice se avessimo battuto il Psg, abbiamo fatto due imprese, ne resta un'altra. La spinta dei tifosi sarà importante ma conta se la squadra c'è”. Dal 2001 non vince una squadra del Centro-Sud lo scudetto: “Al Sud c'è solo il Napoli, il predominio si è spostato al Nord, noi faremo quanto è nelle nostre possibilità ed anche di più per vincere qualche competizione. Anche l'Inter può inserirsi, ha qualità, è fisicamente forte. Noi eravamo sotto nelle griglie di partenza? In estate si va dietro al nome, il Milan aveva preso Higuain, l'Inter Nainggolan e la Juve Ronaldo mentre il Napoli aveva preso uno sconosciuto come Fabian Ruiz e un portiere molto giovane. Quando non si cambia tanto però ci sono dei vantaggi”. Anche gestire tre portieri è un bel vantaggio, dopo la sosta avremo anche Meret. Allegri dice che la bellezza consiste nel vincere: “Penso che tutti vogliano giocar bene e vincere, se c'è da scegliere poi.. io dico che se giochi male perdi. Noi con questa rosa dobbiamo puntare a tre competizioni, vogliamo essere competitivi”. Andando indietro nel tempo Ancelotti ricorda la finale di Champions del 2012 contro la Juve: “Quella partita forse ha cambiato un po' la mia carriera”. Allan è stato convocato dalla Nazionale brasiliana: “E' un premio, ci teneva molto e se lo merita sicuramente”. Capitolo fair-play: La rivalità sportiva si è trasformata in Italia in insulto e maleducazione, siamo l'unico paese a fare così, anche tra Barca e Real c'è rivalità ma non si oltrepassa il limite, qui sì. Bisognerebbe abbassare i toni e rendere gli stadi più adatti alle famiglie”. Si parla anche del presidente che definisce “vulcanico, generoso, con lui non si parla solo di calcio anzi è l'argomento che tratta meno con me, è molto infortunato su tutto, è un piacere passare una serata con lui e la famiglia. La firma per altri tre anni aggiunti? Una mia battuta a Ischia che lui ha raccolto, se vuole sto qua. A tressette? Gli faccio credere di essere bravo ma io sono il più bravo d'Italia. Che non abbia investito sul mercato è un falso storico, ha preso Meret, Verdi e Fabiàn, Malcuit non ce li hanno regalati, poi la rosa che c'era era già buona”. Lui però l'ha migliorata cambiando anche tanti ruoli ai giocatori: “Io sono orgoglioso solo quando la squadra gioca bene. La scelta di Insigne nasce dal fatto di renderlo più fresco da accentrato, per togliergli un po' di lavoro”. Passare da allenare Ibra, Ronaldo e Maldini a giocatori meno famosi non è stato difficile per lui: “La gestione è sempre la stessa, anche gestire i campioni è semplice. Chiaramente la gestione globale è più complicata, non avevo mai fatto una rotazione così ampia prima: se io ho Ronaldo e dietro di lui uno con minore qualità, magari qualche volta lo faccio anche riposare ma qui è diverso. Il livello è molto più competitivo ruolo per ruolo, se gioca Hamsik o Diawara non cambia niente, in questo la gestione cambia da squadra a squadra”. In estate tutti mettevano il Napoli dietro nelle griglie di partenza: “In estate si va dietro al nome, il Milan aveva preso Higuain, l'Inter Nainggolan e la Juve Ronaldo mentre il Napoli aveva preso uno sconosciuto come Fabian Ruiz e un portiere molto giovane. Quando non si cambia tanto però ci sono dei vantaggi. Il calcio italiano nove anni dopo? Vedo una tendenza in cui tutti puntano sul gioco, anche le squadre meno blasonate, ma questo si vede ovunque in Europa, prima se eri scarso ti mettevi dietro e basta”. Nel doversi definire di sé dice: “Sono troppo paziente, ma il mio più grande pregio è...la pazienza. Io sono stato paziente con tanti presidenti, ho avuto discussioni con Abramovich, con Berlusconi, con Florentino ma ho allenato questi squadroni e ci sono stato perchè mi hanno voluto loro. Certo Napoli è più bella, per capirne la bellezza venite a Monaco e a Londra e poi capite la bellezza di Napoli”. Figlio di Liedholm e di Sacchi ma padre di? “Non lo so, tanti dei miei giocatori sono diventati allenatori, anche Nesta e Sheva, spero che abbiano....seguito il meno possibile. Di quelli che ho ora potrebbero fare l'allenatore Hamsik sicuramente, poi Callejon e Albiol e forse Ghoulam. Vede le cose chiaramente, ha conoscenze, parla al momento giusto”.

Stefano Grandi


Tags: napoli de laurentiis ancelotti

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