Allegri, il “fenomeno del turnover” vuol dare scacco a Di Francesco

Forse ci sarà anche un pizzico di ragione in quell'epiteto non cattivo ma di sicuro un po' malizioso che Di Francesco recentemente ha dedicato ad Allegri: “fenomeno”. L'allenatore della Roma si riferiva all'attitudine del conte Max di giocare molto col turnover, spiazzando i rivali e i suoi stessi giocatori a volte: “l’allenatore bianconero cambia spesso perché vuole fare il fenomeno. Ci sono altre squadre che possono fare lo stesso, ma non vogliono farlo”. Allegri invece questo coraggio ce l'ha. Ha la faccia tosta di dire – come in passato – a Bonucci di andare ad appollaiarsi in tribuna in Champions su uno sgabello, di dire ad Higuain: “scusa Pipa ma oggi non giochi”, di rampognare Dybala e trattarlo come un ragazzino della Primavera da punire con la panchina. Di stravolgere la squadra, di inventarsi Sturaro terzino destro, Douglas Costa esterno basso, Mandzukic che da punta centrale si reinventa attaccante di fascia con compiti di copertura, Pjanic davanti alla difesa. E l'elenco potrebbe continuare. Sì, ha ragione Di Francesco: Allegri fa il fenomeno ma forse anche perchè molto spesso lo è. Stasera all'Allianz dovrà dimostrarlo contro quella Roma che, per bocca dello stesso tecnico della Juventus, è una delle rivali più serie per il titolo. Non erano parole di circostanze quelle, dette a più riprese, da Allegri sui giallorossi. Ha pesato rosa, capacità ed esperienza della Roma e sa che con la difesa blindata che c'è ora e con le capacità offensive date dai vari Perotti, El Shaarawy e Dzeko, con Schick pronto a dare una mano, questa squadra può dar fastidio sul serio. Allegri vuol vincerla a centrocampo, provando a stroncare col ritmo il reparto più compassato dei giallorossi ed impedire che possano azionare quei tre davanti. Chi giocherà stasera dal 1' però ancora non si sa. Il fenomeno del turnover lo ufficializzerà solo un'ora prima del fischio di inizio...
 

Stefano Grandi