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Allegri: Cr7 era arrabbiato, io voglio vincere: che vuol dire giocare bene?

31/08/2018 12:23

Allegri: Cr7 era arrabbiato, io voglio vincere: che vuol dire giocare bene? |  Sport e Vai

Era arrabbiato eccome Ronaldo ieri. Non ha proprio digerito il premio di giocatore dell'anno assegnato a Modric. Non fa giri di parole Allegri, alla vigilia della gara col Parma e dice pane al pane e vino al vino: “Normale che ieri fosse arrabbiato, perché l'anno scorso ha fatto 15 gol in Champions e insieme a Modric ha vinto la Champions ed era arrabbiato. Questo dimostra come lui voglia continuare a essere il migliore e questo è un vantaggio. Non si è presentato a Montecarlo, Scelta personale e come tutte le scelte vanno rispettate. Io ripeto quello che ho detto prima, è stato il capocannoniere della Champions e l'ha vinta, quindi è stata una grandissima annata”. I gironi di Champions li liquida così: "Della Champions magari parleremo dopo Sassuolo. Comunque do la mia idea, così la chiudiamo così parliamo del Parma che è la più imminente e più importante. Abbiamo due squadre come Manchester e Valencia che sono due ottime squadre e due ambienti caldi, poi gli svizzeri come outsider. Ma ci penseremo dopo Sassuolo". Preoccupa di più la serenità di Dybala: "Lui è sereno, deve trovare una condizione migliore come tanti altri. L'arrivo di CR7 per lui e per tutti deve essere uno stimolo. C'è grande competitività all'interno della squadra, tutti vogliono giocare, domani è l'ultima prima della sosta e dopo la sosta dobbiamo essere tutti al massimo. Nel calcio contano due cose: scendere in campo e correre, che non è indispensabile, ma aiuta, e vincere la partita. Il resto sono chiacchiere che non ci devono riguardare, io devo solo mettere i giocatori nelle migliori condizioni e portare a casa dei risultati e mi sembra che finora ci siamo riusciti". Con o senza spettacolo: "Non voglio diventare un modello ma quando smetterò mi dovranno spiegare, visto che non lo capisco bene, cosa vuol dire giocare bene. Ci vuole equilibrio in tutto: siamo stati il secondo attacco del campionato l'anno scorso, facendo 89 gol: il discorso del giocare bene è difficile da spiegare, io non lo capisco, magari qualcuno me lo spiegherà in futuro. Quando ho iniziato a fare l'allenatore, mi piacevano i vincenti, Capello, Lippi, senza nulla togliere a Sacchi. Nell'albo non scrivono chi ha giocato meglio, ma chi ha vinto. A me piace vincere, io sono anche contento di giocare male, ci sono partita in cui è necessario per portare a casa le vittorie. Servono giocatori di alto livello, altrimenti le società non spenderebbero 100 milioni per Ronaldo o Dybala. E' un discorso molto semplice, il calcio è semplice, più di quello che sembra". E che passa per una vittoria col Parma: “A Parma la Juve storicamente fa fatica. I numeri lo dicono. Domani serve una partita tosta, da campi come questi passano i campionati e non è una novità e va rinfrescata, non sarà una passeggiata. Siamo alla vigilie delle Nazionali e questo è sempre un pericolo, dobbiamo passare una sosta serena, serve grande rispetto del Parma e fare una partita giusta. Bisogna tornare coi tre punti. Nel calcio conta vincere le partite e correre in campo, il resto sono chiacchiere che a me non devono riguardare. Ho la responsabilità di portare alla società dei risultati, fino ad oggi ci siamo riusciti. Per vincere lo Scudetto servirà faticare di più perché le sei squadre si sono livellate verso l'alto e non scordiamoci Genoa, Atalanta, Sampdoria e Fiorentina che sono squadre difficili sempre da battere. L'Inter ce lo ritroveremo in alto a fine campionato, il Napoli ha un allenatore vincente, la Roma ha rinnovato e il campionato è sempre difficile, lo abbiamo provato a Chievo. Dopo un primo tempo bellino al settimo della ripresa stavamo perdendo due a uno. Essere bellini e non vincenti ci vuole poco". Infine una difesa d'ufficio per Khedira: "Quando lo criticano mi convincono loro, non si può criticare un giocatore come Khedira: è uno dei pochi che ha sempre giocato con tutti gli allenatori che ha avuto. In tanto guardano le partite, ma in pochi le vedono. Il mio ex presidente Anconetani mi diceva sempre 'oggi sei sceso in campo o hai giocato?'. Non si discute un giocatore che ha vinto qualsiasi cosa".

 


Tags: allegri ronaldo khedira

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