Albertini: Oggi è tutto diverso, io per un anno ho dato del lei a Baresi

"La difficoltà nel conciliare la parte economica e di salute è innegabile. Non mi è piaciuto però quando si è presa la decisione di riprendere allenamenti individuali diversa tra sport individuali e di squadra". Demetrio Albertini commenta il difficile momento del mondo del calcio. L'ex play del Milan parla a Tutti Convocati su Radio 24 e aggiunge: " C'è stato un po' di vento anti-calcio in queste settimane e mi è spiaciuto, sono il primo a dire che sarà difficile riprendere, però il calcio sta cercando di portare avanti una linea. La Germania? Per me non è un modello, è un mondo che va avanti con le sue forze fuori dal gruppo, non solo nel calcio. Modello tedesco è davvero completamente diverso dal nostro. Sono convinto che Spadafora e tutti vogliano provare a mettersi in campo per poter valutare insieme le esigenze della Lega calcio, va fatto. Credo si debba fare tutto il possibile. Poi se sbagliamo il rigore e perdiamo, penseremo al dopo, ma si deve provare". Si passa poi al suo vecchio amore Milan: " Maldini l'ho sentito quando ho saputo che non stava bene, ora non lo sento da un po'. Cosa succederà dipenderà da lui. Non so se ci sarà un Milan senza uomini del passato. Bisogna capire se c'è sinergia tra Paolo e nuovi dirigenti, lo scopriremo, ora non so. Ultimamente si è dato l'impressione di riprovare ogni volta qualcosa di diverso, ripartire ogni volta non è semplice. Non è solo il mercato che determina le vittorie, non è matematica nello sport. Ricordo quando ho dovuto dare del Lei a Baresi per il timore reverenziale che avevo per lui. L'ho fatto per un anno a 17 anni, poi ho preso coraggio io. Franco era molto taciturno, lui parlava con gli sguardi, per un giovane non era semplice interpretarli".