Addio Springsteen, nell'Inter ora canta e conta solo Bono Vox-Ausilio

Il coro nerazzurro ha perso una voce: riprendendo il paragone fatto tempo addietro da Spalletti, l'addio di Walter Sabatini ha privato l'Inter della grinta di Bruce Springsteen. Ora a cantare (e a contare, perchè è l'unico esponente della società in loco ormai) c'è solo Piero Ausilio. “I due direttori” li chiamava Spalletti sorridendo, due big della musica secondo il tecnico nerazzurro, sono durati poco. Ora al comando c'è solo Ausilio e l'impressione è che Zhang non abbia intenzione di affiancargli altre figure. Piena fiducia e pieni poteri, del resto Ausilio si sta muovendo benissimo per il futuro. Tutto fatto con Lautaro Martinez, talento su cui si sprecano gli elogi da tempo e che in Italia potrà dimostrare di essere davvero il crack di cui tutti parlano, intesa raggiunta con De Vrij e contatti più che avviati per il rinnovo del contratto di Icardi. Se arrivasse anche la firma di Maurito la nuova Inter partirebbe davvero col piede giusto per la prossima stagione. Partite anche le trattative col Barcellona per il riscatto di Rafinha: se gli spagnoli accetteranno di concedere uno sconto il trequartista rimarrà in nerazzurro. Mentre Spalletti deve preoccuparsi di portare la squadra in Champions, il ds lavora per il futuro e per ora – anche senza Sabatini – sta dimostrando di poter reggere da solo il peso. E' la sua grande occasione, del resto. Per anni è stato in coppia con Branca, di recente con Sabatini. Ora tocca a lui dimostrare di avere le spalle larghe e la competenza giusta per guidare l'Inter. Anche con l'handicap di avere una proprietà lontana alle spalle.

Stefano Grandi