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9 anni fa moriva Chiappella, sfiorò scudetto col Napoli e allenò l'Inter

25/12/2018 09:10

9 anni fa moriva Chiappella, sfiorò scudetto col Napoli e allenò l'Inter  |  Sport e Vai

Triste anniversario oggi per il mondo del calcio. Nove anni fa, il 26 dicembre del 2009, moriva Giuseppe Chiappella, storico giocatore e allenatore della Fiorentina. Aveva 85 anni e con i viola aveva conquistato il primo scudetto, quello del '55-56, quando in panchina c'era Fulvio Bernardini. Da allenatore iniziò la sua carriera con la Fiorentina con cui vinse due coppe Italia e la Coppa delle Coppe del 1961. Fu lui a preparare la squadra yè-yè che poi avrebbe vinto lo scudetto nel '68-69. Nel '68 però Chiappella passò al Napoli e sulla panchina viola arrivò Pesaola che firmò il secondo tricolore. In partenopeo rimase per cinque anni, poi guidò anche il Cagliari, l'Inter, il Verona, il Pescara, di nuovo la Fiorentina, il Pisa. Sulla panchina azzurra sfiorò quasi lo scudetto, arrivando terzo. Lo chiamavano il brontolone di Rogoredo, lui “naturalizzato” fiorentino, nei momenti difficili soleva dire «l’è burdega», è un casino. Fu molto «burdega» la partita che il Napoli perse a Milano con l’Inter, arbitro l’astigiano Sergio Gonella, nella stagione in cui i partenopei lottarono per lo scudetto. Era il 21 marzo 1971 e a San Siro si giocava Inter-Napoli. Chiappella, al terzo anno sulla panchina del Napoli, portò la squadra con Zoff, Ripari, Pogliana, Zurlini, Panzanato, Bianchi, Sormani, Juliano, Umile, Altafini, Improta a sfidare l’Inter per il titolo. Era la ventiduesima giornata: Milan 32, Inter 31, Napoli 29. All’andata il Napoli aveva vinto 2-1 con i gol di Pogliana e Ghio e stava vincendo anche a Milano grazie a un gol di Altafini (40’). Per giunta, Gonella espelleva Burgnich per un fallo su Umile (44’). Napoli in superiorità numerica nella ripresa mentre calava la nebbia. Nell’intervallo, Sandro Mazzola si precipitò nello spogliatoio dell’arbitro. «Gonella, lei sta favorendo il Napoli, si dia una regolata perché qui finisce male» urlò. La partita si capovolse. Gonella assegnò un rigore all’Inter per un fallo inesistente di Panzanato su Mazzola, Boninsegna batté un rigore irregolare fermandosi a metà corsa (55’) e raddoppiò in acrobazia di testa (58’). Il Napoli fu tagliato fuori dalla corsa scudetto. Classifica finale: Inter campione d’Italia 46, Milan 42, Napoli 39. Rimasero famose le frasi di Chiappella. «Abbiamo segnato troppo presto». «Giocare in undici contro dieci è sempre difficile». I suoi amici lo chiamavano Louis Armstrong per il suo vocione caratteristico e gli chiedevano spesso di cantare per loro. Tanti gli aneddoti curiosi. Nel corso di una vigilia di Capodanno in una casa di via Petrarca, con l’avvicinarsi della fatidica mezzanotte, Chiappella decise di accendere un fuoco artificiale in una bottiglia, ma non funzionò come doveva, causando l’esplosione della bottiglia che lo conteneva e provocando una evidente bruciatura alla mano destra dello stesso Chiappella. Questi chiese allora al dott. Covino, per evitare speculazioni giornalistiche, di inventarsi una scusa plausibile da dare alla stampa, e venne così fuori la storia dell’incidente domestico, per la quale Chiappella si era bruciato la mano. Successivamente allenò l'Inter che diresse dal '75 al '77.


Tags: inter napoli mazzola

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