Inter ai quarti dopo 120': 3-2 a un Bologna super, decide Candreva

INTER-BOLOGNA COPPA ITALIA - A San Siro si affrontano Inter-Bologna per gli ottavi di Coppa Italia ad eliminazione diretta. Pioli fa rifiatare Mauro Icardi, al suo posto il Trenza Palacio punta centrale. Rientra Gary Medel che prende il posto di Miranda. L'osservato speciale di stasera è senza dubbio Gabriel Barbosa, meglio noto come Gabigol, lanciato per la prima volta titolare. L'Inter, prova subito a fare la partita, e le giocate di Gabigol e Kondogbia vengono accolte con delle ovazioni. Padroni di casa che sbloccano il match con un gol da cineteca di Jeison Murillo. Il colombiano riceve palla su corner di Joao Mario, e si coordina in rovesciata insaccando alle spalle di Da Costa. E' uno dei gol più belli in assoluto di questa stagione. Passano 5 minuti e l'Inter raddoppia. Ancora Joao Mario che inventa e serve Palacio che incrocia col destro spiazzando il portiere. Partita finita? Neanche per sogno. Il Bologna reagisce e trova il gol del 2-1 al 43' con Dzemaili, che su assist di Di Francesco, calcia in porta trovando la deviazione di uno sfortunato Kondogbia. Carrizo non ci arriva e felsinei che accorciano le distanze in chiusura di primo tempo.

INTER-BOLOGNA COPPA ITALIA - Inizia la ripresa senza nessuna sostituzione da ambo le parti. L'Inter sfiora la terza marcatura prima con Palacio, poi con Joao Mario, con Da Costa sempre attento. Pioli mette in campo Icardi e Candreva, rispettivamente per Palacio e Gabigol. Poco dopo il Bologna firma la rimonta e trova il pari al 73' con Donsah, che incorna di testa su assist di Masina. L'Inter prova la reazione, ma è 2-2 al termine dei regolamentari. Pioli si gioca la carta Brozovic, che subentra nei supplementari ad uno stremato Eder. I cambi di Pioli si rivelano decisivi, Icardi infatti, serve l'assist per Candreva che segna il gol del 3-2. L'Inter a questo punto gestisce il match e sfiora più volte il gol del 4-2. Pioli può sorridere per il passaggio del turno, ma i suoi ragazzi hanno dovuto faticare ben 120' per avere ragione di un Bologna mai domo.

Valter Spada