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La dinastie storiche dell'NBA

02/05/2020 11:00

La dinastie storiche dell'NBA |  Sport e Vai

Il grande show del basket, uno degli sport nei quali l'adrenalina non smette mai di pulsare e le cui vibrazioni permettono di assistere a uno spettacolo fatto di andirivieni e giocate spettacolari racchiude nel campionato di NBA tutte le sue migliori caratteristiche. Anche in Italia nessun appassionato di questo sport riesce a star lontano da quanto si vede nei campi di basket siti nei migliori palazzetti degli Stati Uniti d'America, dove la pallacanestro è più di uno sport. Ma quali sono davvero le grandi dinastie della storia del basket nordamericano? Andiamo a conoscerle di seguito.

 

I Lakers di Magic e Kareem

Dal 1979 al 1989 in quel di Los Angeles ha vissuto una delle squadre più mitiche di sempre, quei Lakers vestiti dal brand sportivo Champions in cui un playmaker come il fenomenale Magic Johnson faceva faville insieme a un pivot come Kareem Abdul-Jabbar. I due diedero vita a quella che probabilmente sarebbe stata la prima coppia stellare tra un play e un centro, combinando classe, tecnica, potenza e concretezza. Se Magic era un fenomeno che portava la palla, trovando corridoi inestistenti per i suoi assist, Kareem trovava il canestro in qualsiasi situazione e diventò famoso non soltanto per i 24.176 segnati con la maglia gialloviola in quattrordici anni, ma anche e soprattutto per il suo strepitoso gancio cielo, una tecnica di andare a canestro inventata da lui con un movimento impensato fino a quel momento. Ancora oggi i Lakers, la squadra tra le più quotate ad alti livelli in NBA dalle scommesse online sul basket Betway, è tra le franchigie più prestigiose e vive della gloria riflessa di quei tempi.

 

I Celtics di Larry Bird

Proprio durante gli anni '80, e subito dopo il primo ruggito dei Lakers all'inizio di quel periodo, dall'altro lato degli Stati Uniti tirò la testa fuori dal sacco un certo Larry Bird. Ala di 2,06 metri, colui che per molti è tra i migliori giocatori della storia della NBA, Bird fu il protagonista della nascita della dinastia dei Boston Celtics, che con lui al comando diede del filo da torcere ai Lakers di Johnson e Abdul-Jabbar, dando vita a una sfida a distanza che sarebbe durata quasi dieci anni nei quali i Celtics avrebbero vinto tre anelli. Se anche oggi i Celtics sono una delle franchigie più rispettabili e sono tra le squadre prese in considerazione da chi vuole insegnare come scommettere sul basket è anche e soprattutto merito di quella strepitosa decade degli anni '80, quando i verdi di Boston si opposero ai gialloviola di Los Angeles con fermezza, creando così una rivalità storica e molto divertente.

 

I Chicago Bulls di MJ

Tuttavia, se c'è una franchigia che ha vissuto un'epoca totalmente a sé stante in quanto a gloria, quella sono i Chicago Bulls. La squadra dell'Illinois ha vissuto il suo unico periodo di gloria negli anni '90, quando la sua dirigenza ebbe l'occhio lungo nello scegliere al draft NBA un certo Michael Jordan, giovane fenomeno proveniente dalla North Carolina e oggi atleta più ricco di sempre. Per acclamazione il miglior cestista della storia, MJ, come sarebbe stato poi chiamato da tutti, portò i Bulls alla vittoria in sei occasioni dal 1991 al 1998, dando vita ad alcune tra le finali più mitiche dell'NBA; tra queste ricordiamo quella contro gli Utah Jazz nel 1998. I Bulls degli anni '90 furono una delle migliori formazioni di sempre che oggi sarebbe senza dubbio la favorita alla vittoria secondo gli esperti di scommesse e quote per il basket statunitense. Oltre a Jordan, grande testimonial della marca Nike e guardia tiratrice capace di giocare in qualsiasi parte del campo, la squadra allenata da un guru come Phil Jackson contava su un rimbalzista fenomenale come Dennis Rodman e su un'ala come Scottie Pippen, abile sia in difesa sia in attacco, il quale fu il grande partner di Jordan nelle partite più memorabili. Tuttavia, dopo il ritiro di Jordan, vi fu un crollo: da quel momento in poi i Bulls non vinsero più nulla.

Iniziando dai primi anni '80 con i Lakers di Magic Johnson, il palcoscenico delle storiche franchigie della NBA si è allargato fino ad ospitare dunque anche i Warrios di Curry. Perché, in fin dei conti, il basket è una rivoluzione continua.


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