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Atletica, Ben Johnson torna a Seul: "Per un errore crocifisso a vita"

24/09/2013 14:53

Atletica, Ben Johnson torna a Seul: "Per un errore crocifisso a vita" |  Sport e Vai

Non ha più quella muscolatura portentosa, e ci mancherebbe visto che non solo ha 51 anni ma anche perché quel fisico perfetto non era frutto solo di sacrifici in palestra e in pista, ma gli occhi di Ben Johnson non sono cambiati. Venticinque anni dopo le Olimpiadi dello scandalo, nella stessa ora (le 13.30 locali, le 4.30 del mattino in Europa) in cui fece registrare il record “sporco” nella finale dei 100 metri alle Olimpiadi di Seul, e sulla stessa corsia, l’ex sprinter canadese si è presentato in Corea nell’ambito della campagna anti-doping di cui è diventato testimonial. Si sente “più vecchio e più saggio " ma chiede una seconda chance l’ex re della velocità che con Carl Lewis ingaggiò duelli stellari negli anni 80 prima di essere squalificato per aver assunto sostanze proibite. Oggi Johnson è un signore di mezza età, pentito per aver truffato il mondo ma sincero nei sentimenti: “Ho fatto cose vietate e sono stato punito.Anche oggi, a distanza di 25 anni, pago per quell’errore. C’è gente che uccide e stupra: costoro vanno in prigione ma poi escono. Io ho solo infranto le regole dello sport ma sono stato crocifisso. In patria però non tutti mi hanno condannato: forse i politici, perché ero diventato più famoso del premier canadese ma i fan mi hanno sostenuto già 2-3 mesi dopo lo scandalo. Io chiedo un’altra possibilità di vita, voglio aiutare i giovani a scegliere la strada giusta”. Ricordando la storica sfida con Lewis, Johnson fa partire una provocazione: “Correvo così veloce in quel periodo che avrei vinto lo stesso anche senza doping. Feci il record con 9.79 ma Lewis arrivò secondo a 9.92”.


Tags: doping Johnson Lewis seul Olimpiadi

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