14/11/2014 13:08
Stefan Edberg e Roger Federer, destini paralleli e poi incrociati. Domenica scorsa lo svedese ha premiato lo svizzero come tennista più leale; un premio al fair play che porta il suo nome e che, per la prima volta, un allenatore ha dato al suo delfino.
Nell'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, Edberg racconta il ritorno di Federer ad altissimi livelli in questo 2014: “Il cambio di racchetta è stato il primo passo. Andare di più a rete fa parte del processo offensivo di Roger: che vuol dire cercare prima il punto, e variare tanto per cercare la soluzione con le armi del suo repertorio. Essere più creativo e imprevedibile. Anche con la volée”.
Stefan racconta i retroscena del suo "coaching" per RogerOne: "Se non me l'avesse chiesto lui non credo che sarei stato interessato. Ma che onore, che occasione unica: uno dei migliori tennisti di sempre mi ha chiesto di aiutarlo. Ci ho pensato, abbiamo provato e abbiamo deciso di continuare".
Da un maestro all'altro insomma: “Se riesce a fare il suo tennis ha sempre una chance. Penso che possa vincere altri Slam. Cosa mi ha sorpreso di lui? Che può fare qualsiasi tipo di gioco, e che ancora cerca di migliorare”.