Vuelta, Nibali: "Non sento la pressione, voglio vincere"

Un sonno lungo e tranquillo fino alle 10 del mattino, il pranzo con il direttore dell’Astana Martinelli e con i fidati compagni di squadra sulla terrazza dell’hotel Hiberus di Saragozza e qualche chilometro di sgambata per sciogliere i muscoli. Così ha passato l’ultimo giorno di sosta alla Vuelta Nibali, in attesa della tappa di domani che potrebbe essere decisiva per l’assegnazione della maglia rossa. Lo “squalo” siciliano confida di riuscire a rimanere il leader: “Ho fiducia nelle mie possibilità e penso di poter vincere. Ho già vinto la Vuelta e il successo al Giro mi rende ottimista anche per questa corsa, so sopportare la pressione”. Nessun nervosismo ma anche nessuna spocchia, Nibali non sottovaluta gli avversari. Anzi l’avversario, perché solo “nonno” Horner sembra in grado di contrastarlo: “Horner si sta rivelando un rivale pericoloso, nessuno se lo aspettava questi livelli, è stata una vera sorpresa. Ho solo 28” di vantaggio nei suoi confronti e ci attendono ancora tappe dure, come Pena Cabarga e Angliru. Valverde e Gonzalez invece mi sembrano più staccati. Nelle salite dure, però, vado meglio di Horner, lui spende più energie per arrampicarsi, è lì che devo batterlo”. Il corridore dell’Astana ammette però di non essere nelle stesse condizioni che aveva al Giro: “Sento di più la fatica, ho 20 watt in meno d potenza. Rispetto a me Horner non ha fatto nessuna grande corsa a tappe, mentre Valverde e Gonazalez pagano la stanchezza del Tour ma farò attenzione anche a loro due. Darò tutto per vincere la Vuelta, qui mi sono confermato nell’elite del ciclismo vincendo la mia prima corsa a tappe e qui voglio vincere ancora”.