Vuelta, Contador: Se arriva al 100% il favorito è Froome

Tutto è pronto per la Vuelta n.69 che prenderà il via domani da Jerez de la Frontera con una cronosquadre per chiudersi dopo tre settimane, il 14 settembre a Santiago de Compostela. Ventuno le tappe in programma per complessivi 3239,9 km. Otto gli arrivi in salita per una Vuelta da scalatori, con tre tappe a cronometro. Oltre a quella di apertura altre due individuali, compresa la tappa finale. Domani prima a partire nella cronosquadre sarà la Mtn-Qhuneka alle 19.04, ultima la Movistar alle 20.28. Tra i grandi protagonisti c’è Alberto Contador ma lo spagnolo ha indicato in Froome l’avversario da battere: “Se arriva al cento per cento il favorito è lui, ha una grande squadra alle spalle sia per le tappe di montagna che per le crono. Il livello quest’anno è altissimo, il migliore degli ultimi anni. Io arrivo in maniera diversa da come pensavo a questo appuntamento, vivrò alla giornata e capirò nelle prime tappe fin dove posso arrivare. Mi sono allenato poco, se dopo dieci giorni sarò tra i primi bene ma c’è gente che sta meglio di me”. Punta in alto anche Quintana anche se avrà in Valverde un rivale in casa nella Movistar. Il colombiano cerca il bis dopo il successo al Giro d’Italia: “Siamo due leader e lotteremo per ottenere il trionfo. La corsa metterà ognuno al suo posto. Se andrà meglio lui lo aiuterò se no sarà il contrario. La corsa importante è che vinca la Movistar, che sia io o lui. Siamo compagni e non rivali e entrambi lottiamo per lo stesso. Mi da molta fiducia avere vicino Alejandro e avere una squadra forte come quella che abbiamo. È uno degli anni con le migliori partecipazioni alla Vuelta, con i migliori corridori al viae questo rende molto importante e attraente la corsa. Oltre ad Alejandro, credo che Joaquim Rodriguez stia molto bene perchè ha fatto il Tour come allenamento. Credo poi che Contador sia venuto perchè è in condizione e lo stesso vale per Froome, che aveva incentrato tutto l'anno sul Tour e non avendolo vinto si è concentrato per preparare la Vuelta. Non bisogna poi dimenticarsi dei giovani che stanno andando molto forte". Stefano Grandi