Squash for the olimpics, intervista al Commissario Tecnico della nostra Nazionale

Domenica 8 settembre l’ Executive Board del Comitato Olimpico Internazionale, deciderà, a Buenos Aires, quale fra sport fra baseball-Softball, lotta e squash entrerà a far parte del programma Olimpico a partite dai giochi del 2020. Una scelta attorno alla quale ruotano le aspettative di tre federazioni, nonché di migliaia di tesserati, per i quali potrebbero aprirsi le porte del sogno a cinque cerchi.

Per lo Squash si tratta della terza volta. Il “tennis a muro” è già stato ad un passo dal diventare sport Olimpico ma, in vista di Rio 2016, per soli 3 voti è stato il Golf a spuntarla. Un movimento in crescita quello dello squash Italiano. L’assegnazione dei prossimi Campionati Europei a Squadre per nazioni Maschili e Femminili, in programma a Riccione dal 1 al 5 maggio 2014, altro non è che la conferma di questo trend.

Inutile sottolineare come le aspettative di un movimento, che grazie all’investitura a cinque cerchi, potrebbe ottenere la sua definitiva consacrazione, siano altissime. Basta pensare che, a sostegno della candidatura dello Squash è nato un movimento: “2020 Squash Back the Bid” (http://squash2020.com/backthebid2020-timeline/) di cui in seguito potete vedere il promo, che oltre a raccogliere le adesioni di atleti e addetti ai lavori, è arrivato a mobilitare sul web più di trentamila persone.

Perché il Comitato Olimpico Internazionale dovrebbe scegliere proprio lo Squash? Lo chiediamo a Monica Menegozzi, punto di forza della nostra Nazionale e al Commissario Tecnico Vinicio Menegozzi.

 M.M:“Lo Squash è uno sport diffuso in tutti i continenti, con milioni di praticanti. È uno sport a tutti gli effetti con caratteristiche di dinamicità, resistenza, forza, coordinazione e grandissimo patos agonistico. Oltre a questi aspetti puramente agonistici, lo squash può essere praticato con grande soddisfazione anche a livello amatoriale in quanto semplice da imparare. Inoltre garantisce divertimento assicurato, sia per i più giovani che per gli adulti. Anche lo squash vive la sua massima espressione sportiva nelle leghe professionistiche (Psa e Wsa), ed è grazie a queste numerose manifestazioni che si è  vista la crescita dello squash sia a livello agonistico - anche mediante utilizzo di tecnologie avanzate per l'apprendimento iconico e l'efficacia della tecnica di movimento - che in ambito organizzativo. È uno sport che ha tutte le qualità per entrare a far parte dei giochi olimpici.

 Olimpiadi, chi è l’avversario più rischioso nella corsa al 2020?

M.M: “Sicuramente la lotta, in quanto sport cardine nella storia delle Olimpiadi”.

 Allo stato attuale il movimento sarebbe pronto?

M.M: “In conseguenza della passata bocciatura a vantaggio del golf, il movimento squashistico sia nei vertici organizzativi (WSF e ESF) che nelle leghe professionistiche (PSA WSA) e sia nei movimenti di ciascuna federazione, ha recepito l'importanza di tale riconoscimento attivandosi in una migliore organizzazione professionistica degli eventi. Tutti i giocatori inoltre hanno iniziato percorsi più professionalizzanti per una maggiore e migliore qualità competitiva”.

 Se il Cio scegliesse lo Squash, quali sarebbero le possibilità per la nostra Nazionale?

 V.M: “L’organizzazione del torneo Olimpico, dovrebbe prevedere una formula individuale per Nazione in un unico tabellone a 32. Pertanto avendo giocatori in classifica mondiali fuori dai primi cento, oggi è difficile fare previsioni”.

 Fissando un orizzonte temporale più vicino, quali aspettative per Riccione 2014?

V.M.: “Alla squadra maschile spetta un compito molto difficile, il ritorno immediato in prima divisione. Obiettivo complicato in quanto la squadra è in fase di ringiovanimento. Mentre la squadra femminile, ampiamente rinnovata avrà il compito di provare ad accelerare il ritorno in prima divisione”.

Matteo Defendi