14/08/2016 08:55
Solo chi cade può rialzarsi e vincere. Mo Farah si conferma alla grande campione olimpico nei 10.000. Dopo l'oro di Londra, il britannico, nonostante una caduta, ha fatto il bis a Rio con il tempo di 27'05"17. Argento per il keniano Paul Kipngetich Tanui (27'05"64), bronzo all'etiope Tamirat Tola (27'06"26).
Mo Farah entra a pieno titolo, se già non lo fosse, tra i più grandi dell'atletica leggera capaci del bis olimpico: Kohlemainen, Nurmi, Zatopek. Ma come il leggendario Lasse Viren può fare il doppio double, bissando come a Pechino l'oro sui 5.000. Le similitudini con il finlandese non finiscono qui. Proprio a Monaco 1972, Viren cadde durante la finale dei 10.000, rialzandosi e vincendo l’oro. Mo Farah ha fatto lo stesso dopo 4 km causa un contatto (fortuito) con lo statunitense Gelen Rupp, amico e compagno di allenamenti. Ma i ritmi di una finale mai altissimi gli hanno permesso di rientrare e recuperare prima della sparata finale a cui nessuno è riuscito a resistere.
L'avvincente finale del lungo maschile viene vinta dallo statunitense Jeff Henderson con 8.38 che fa meglio di un centimetro del sudafricano Luvo Manyonga. Il campione uscente, mondiale ed europeo Greg Rutherford, è bronzo in 8.29. Giallo sul tentativo che chiude la gara.
LA CADUTA DI MO FARAH - VIDEO