NBA: Warriors, ancora un record. Rambis parte male con i Knicks

La notte dell’NBA ha registrato l’ennesimo record infranto da parte dei Golden State Warriors, vittoriosi per 123-110 sugli Houston Rockets. Il successo di Curry e compagni è il decimo di fila - e fin qui niente di straordinario, per loro - ma è anche il 42esimo consecutivo sul parquet di casa e soprattutto il 47esimo su 51 partite di regular season: nessuno aveva mai iniziato meglio una stagione in NBA. A maggiore vanto dei californiani, il fatto di essere riusciti a piegare un Harden sontuoso, autore di 37 punti. L’ormai solito Steph, però, non è da meno: 35 punti per lui (di cui 26 nel primo tempo) accompagnati da 9 rimbalzi e 6 assist. 

Vittoria esterna, invece, per i San Antonio Spurs, che passano a Miami nonostante le assenze di due mammasantissima come Duncan e Ginobili. Nel 119-101 conclusivo decisivi i 28 punti di Aldridge e i 23 di Leonard. Per concludere il giro delle squadre texane, da segnalare il k.o. interno all’overtime dei Dallas Mavericks, stesi da un finale da urlo degli Utah Jazz: Hood, top scorer con 29 punti, firma la tripla del 110-110 con cui si va al supplementare, poi è un canestro di Hayward (20 punti) a firmare il successo per 121-119 con un canestro da acrobata. 

Si ferma a Milwaukee la striscia positiva dei Celtics, che dopo tre vittorie di fila vengono battuti dai Bucks per 112-111: una sconfitta beffarda per Boston, che rimonta da -18 (109 pari di Crowder) e poi viene stesa da un libero di Middleton sul 111-111 causato da un fallo di Bradley. 

Infine parte male l’avventura di Kurt Rambis sulla panchina dei Knicks. New York, infatti, cede per 111-108 al Madison Square Garden contro i Washington Wizards: inutili i 33 di Anthony, Wall fa la differenza con 28 punti e ben 17 assist.