Murray: Ero malato e senza fiato ma felice di come ho lottato

Non cerca scuse Andy Murray per le difficoltà trovate nel battere Mannarino solo al quinto set del secondo turno degli Us Open, dopo essere stato costretto a rimontare dallo 0-2 ma rivela di non essere in perfette condizioni: “Mi piegavo perché ero senza fiato, perché ero stanco. Soprattutto dopo gli scambi lunghi all’inizio del quarto set, le condizioni erano molto difficili, specie in quel momento, e abbiamo giocato alcuni punti incredibili con corse avanti indietro. Si, ero stanco. Non mi sorreggevo con la racchetta, mi piegavo solo in avanti. Penso che lo facciano molte persone quando sono senza fiato. Sono un po’ ammalato- Credo ci siano un po’ di giocatori che sono un po’ raffreddati. Mio fratello lo era abbastanza ieri. Penso lo siano alcuni giocatori. Sono felice però di come ho lottato. Non era una partita facile da superare. Sfortunatamente non sempre si ha il lusso di vincere le partite in tre set. Ogni tanto devi lottare. Può capitare che se non giochi al meglio tu debba trovare il modo di vincere. Fortunatamente gli ultimi tre set sono stati  veloci in termini di punteggio”. Anche il britannico si esprime sul tema dei tanti ritiri, 11 al primo turno: “E’ molto facile da risolvere. Ovviamente un giocatore può infortunarsi durante una partita. Se qualcuno è infortunato prima della partita, va in campo per qualche game giusto per prendere il premio del primo turno, che è pessimo per chi ha pagato per vedere il match. Quindi la cosa migliore da fare, , se vieni qui e ti ritiri, dai ai lucky loser una chance. Ma il giocatore che si ritira prende comunque il premio del primo turno. Se io fossi un lucky loser, sarei contento di poter giocare per il premio del secondo turno. Credo che se i giocatori che hanno guadagnato il diritto di giocare il primo turno prendessero il prize money comunque, eviterebbero di giocare pochi game. E’ uno spreco di tempo per tutti”.