14/01/2016 15:25
Resa pubblica a Monaco di Baviera la seconda parte del dossier preparato dal comitato indipendente della Wada, l'Agenzia mondiale antidoping, sugli scandali che hanno turbato il mondo dell'atletica leggera: "La corruzione era parte integrante della IAAF, il cui presidente (Lamine Diack, ndr) non poteva ignorare la portata e la diffusione del doping", si legge nella nota. "La corruzione non può essere attribuita solo a poche mele marce che agiscono in isolamento". Quindi un altro duro affondo: "Riteniamo che la IAAF non si sia dimostrata abbastanza ferma con una serie di paesi, tra cui la Russia".