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La NBA piange Rooks, Curry agli Warriors: "Finale ancora aperta"

08/06/2016 09:28

La NBA piange Rooks, Curry agli Warriors: "Finale ancora aperta"  |  Sport e Vai

La facilità con cui i Golden State Warriors hanno vinto le prime due gare della finale NBA contro i Cleveland Cavaliers “preoccupa” Steph Curry. Nella notte che ha segnato la morte a soli 46 anni di Sean Rooks, ex centro dei Los Angeles Lakers, il primo MVP a unanimità nella storia della lega ha voluto richiamare alla concentrazione i suoi compagni e tutto l’ambiente californiano, a suo parere eccessivamente euforico dopo l’agevole 2-0 rifilato a Lebron James e soci nelle prime sfide della serie. “Conosco l’orgoglio di Cleveland - ha dichiarato Curry - i Cavs faranno di tutto per evitare figuracce in casa e per rientrare nella serie: non è finita”.  

Intanto prosegue la sfida verbale tra Klay Thompson, bocca di fuoco numero due dei Warriors, e i grandi ex della NBA. Alludendo al basket veloce, ma anche meno fisico della tradizione NBA, dei Warriors, una leggenda come Magic Johnson aveva dichiarato: “contro i miei Lakers dello Showtime, gli odierni Warriors non avrebbero avuto scampo: chi avrebbe marcato il sottoscritto e Kareem Abdul-Jabbar?”. Nella notte è arrivata la risposta secca di Thompson. “Noi siamo più forti dei Lakers dello Showtime”.  

Sul fronte Cleveland, intanto, si spera di recuperare Kevin Love, uscito in gara due dopo una botta alla testa rimediata da Harrison Barnes (involontaria) e una lieve commozione cerebrale. Il giocatore pare stare bene, ma il protocollo NBA, in questi casi, prevede una rigida serie di controlli prima dell’ok al rientro in campo. Senza una spalla come Love, il compito di Lebron James diverrebbe ancor più complicato in gara 3. 

 


Tags: cleveland cavaliers golden state warriors thompson curry

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