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Ciclismo, Armstrong: "Pessimo esempio per malati di cancro. Antidoping? Avevo i miei metodi"

07/11/2013 11:23

Ciclismo, Armstrong: "Pessimo esempio per malati di cancro. Antidoping? Avevo i miei metodi" |  Sport e Vai

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La storia di Lance Armstrong fa ancora e sempre notizia. Si susseguono le sue dichiarazioni, interviste e speciali a lui dedicati su tutti i media e organi di informazione. Dal doping sistematico al ciclismo malato passando per la sua malattia, il suo esempio di chi ha sconfitto il canco e ha poi perso dalla sport cercandone di infrangere le regole. Emerge questo nella lunga intervista a cyclingnews.com e di cui è stata pubblicata la seconda parte con l'immancabile meaculpa del corridore americano.

Sette Tour de France dopo aver debellato il cancro sono stati per anni un esempio, nello sport e non solo. Armstrong si scusa per il castello di sabbia crollato tutto d'un colpo: "Ho sbagliato verso tutti i malati che mi hanno preso come icona, punto di riferimento. Ho dato loro speranze, ho fatto pensare che la storia era perfetta. Mi piacerebbe cambiare tutto questo, ma non posso". Ha parlato dei rapporti conniventi con buona parte della stampa l'ex ciclista americano che ha parlato dell'escalation del suo doping e quello di squadra: "Nel 93 quando sono arrivato nel ciclismo che conta usavo solo cortisone. Poi con la squadra (la Motorola, ndr) abbiamo cominciato a fare uso di sostanze nel 95. Avevamo capito che senza non si andava da nessuna parte se non tornare a casa. Era una scelta obbligata". Infine ecco come frodare il controllo antidoping anche se Lance si limita ad ammettere la presenza di "un metodo sistematico, matematico e conservativo per non risultare positivi ai controlli. Non mi avrebbero mai preso ma non voglio dire in questo contesto come funzionava la procedura".


Tags: doping stampa intervista lance armstrong antidoping cancro Ciclismo Tour De France

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